lunedì 26 settembre 2011

Convegno UCID Taranto

Il 26 settembre ore 18.30 si terrà a Taranto un convegno organizzato  dall'UCID :
Sala convegni del Castello Aragonese Taranto - L'ingresso è riservato ai soli invitati
LE COMPETENZE INDIVIDUALI PER LO SVILUPPO DEL BENE COMUNE                              

PROGRAMMA

SALUTI
Dr. Giuseppe Fischetti, Presidente UCID sez. di Taranto
S.Em.za Card. Salvatore De Giorgi, Consulente Ecclesiastico Nazionale UCID
Dr Ruggiero Cristallo,  Presidente UCID Puglia
Padre Nicola Preziuso, Consulente Ecclesiastico UCID di Taranto
RELATORI
Dr Giovanni Scanagatta, Segretario Nazionale UCID
Prof. Francesco Schittulli, Presidente UPI Puglia
Dr Nicola Simone, Direttore Gruppo Marcegaglia S.p.A
Dr Giancarlo Quaranta, Direttore Gruppo Riva S.p.A
Dr Settimio Carlo Guarrata, Direttore Gruppo ENI S.p.A

CONCLUSIONI
S.Em.za Card. Salvatore De Giorgi, Consulente Ecclesiastico Nazionale UCID

mercoledì 14 settembre 2011

Democrazia, Economia, Beni comuni. La II edizione della Summer School di Ostuni - di Elena Manigrasso pubblicato su Galatina 2000

http://www.galatina2000.it/Cultura/trinita-perfetta-democrazia-economia-beni-comuni-la-summer-school-approda-per-la-seconda-edizione-ad-ostuni.html


“Le imprese come contenitori di flutti di finanza sono ormai alla frutta”. Così ha esordito in questi giorni nella lezione tenuta alla Summer School di Economia Civile organizzata dal centro di cultura “Lazzati” di Taranto, Johnny Dotti, presidente del “Welfare Italia S.r.l.” e della fondazione “Solidarete”; questo per dare subito il ritmo giusto all’intervento ricco di affermazioni, dubbi, provocazioni e possibili risposte sul tema legato alla imprenditoria di comunità e le eventuali, o difficili, innovazioni. Quelle imprese che invece hanno alle spalle una storia solida, ha continuato il professore, fatta soprattutto di uomini e relazioni umane, sono rimaste in piedi. L’ azienda che vede la luce solo per fare speculazione demotiva le nuove generazioni, ne strappa loro i sogni, li rende impossibilitati a immaginarsi un futuro migliore. Una docente universitaria presente come corsista, ha affermato che i ragazzi in effetti risultano demotivati, l’unica loro preoccupazione scolastica è il voto alto, non come risultato del loro impegno e della loro crescita umana e culturale ma come “collocazione” in una qualche graduatoria che porti al posto fisso. Un voto scollato così dal contesto che li circonda, da spendere solo per una sistemazione personale. Essere per se stessi: anche questa è avarizia.

Il professor Dotti ha preso visione di questa triste realtà dichiarando che il “posto fisso” è stato per anni l’unico sogno possibile a Sud, ha incitato i giovani a guardarsi intorno, a osservare i futuribili bacini di ricchezza nel proprio territorio: ci sono tanti modi e tante opportunità per lavorare. Dotti  ha centrato l’attenzione sulla possibilità di fare impresa nel Sud attraverso, ad esempio, le energie rinnovabili; i pannelli solari da porre su abitazioni o terreni poco produttivi possono essere un buon investimento per il Meridione. Una corsista (chi scrive) ha affermato che gli incentivi per i fotovoltaici in Puglia hanno creato devastazione del territorio, depauperandolo di vigne e alberi per fare posto ai pannelli solari. È una grande ferita vedere le proprie terre, ha continuato la corsista,  ricche di humus, occupate da impianti colossali. Non si dovrebbe permettere questo. Solo terre improduttive dovrebbero accogliere il fotovoltaico: “più vigne e meno pannelli” potrebbe essere uno slogan adeguato. Un ragazzo della terra di Brindisi ha dichiarato che purtroppo la vigna nella nostra regione non è più valorizzata, non si riesce a vivere con essa; il brindisino fino a qualche anno fa era territorio rinomato anche per i carciofi, oggi i carciofeti non ci sono più. Spariti. I contadini erano ridotti alla fame e non hanno avuto altra possibilità che spiantare. E darsi al fotovoltaico come unica scelta per sopravvivere. Ma così non è più una scelta. Un pezzo di storia dell’economia e dell’uomo del Sud che si chiude; anche i carciofi, guerrieri nelle loro fattezze, sono caduti con le leggi spietate del mercato. Tradizione e innovazione potrebbero invece andare d’accordo se non si perdono di vista tre punti fondamentali: democrazia, economia, beni comuni. Questa è la trinità intorno alla quale dovrebbe gravitare, in uno splendido giro di rivoluzione, il nostro sistema-mondo. I lavori delle cinque giornate di studio della Summer School sono state coordinate dal professor Luigino Bruni, docente della università “Bicocca” di Milano. Il professore è sembrato speranzoso sulla possibilità di un cambiamento di paradigma in campo economico, se però saremo capaci di  far ruotare tutto intorno a tre pilastri: pensiero, vita e azione.  Il pensiero di una economia fatta di relazioni fraterne deve diventare vita attraverso l’azione, la fondazione di imprese a misura d’uomo. Bisogna rompere con una economia bulimica che tutto fagocita e tutto crea secondo le esigenze del profitto, a scapito dell’uomo come essere completo fatto di individualità e socialità, di bisogni individuali e di rapporti sociali. Necessario appare oggi ritrovare una sopita solidarietà, elemento invece caratterizzante le società umane, come meccanismo di aggregazione e di conservazione della specie. 
"Signori, il tempo della vita è breve..  Se viviamo, viviamo per calpestare i re” (W. Shakespeare – Enrico IV). 
Elena Manigrasso

mercoledì 7 settembre 2011

Impresa aperta e solidale per i tempi difficili. Temi della Summer School 2011 - di Elena Manigrasso pubblicato sul Corriere del giorno il 6 settembre 2011


Si è svolta in questi giorni, nella splendida cornice del convento benedettino di Ostuni, la seconda edizione della Summer School di Economia Civile organizzata dal centro di cultura “Lazzati” di Taranto e che ha visto la partecipazione di ben 50 ragazzi. Già nell’anno precedente la scuola aveva dato vita in maniera sperimentale ad un percorso di studi rivolto a studenti e giovani professionisti che manifestavano la volontà di inventare un modo diverso di fare economia, alla luce della grande tradizione storica italiana e internazionale. I trenta ragazzi che nella edizione 2010 erano alla ricerca di un mondo nuovo, fondato sul concetto di pubblica felicità, hanno visto la realizzazione di una delle loro proposte avanzate nell’anno trascorso, e cioè l’attuazione di un centro di formazione permanente, a cui è stato dato il nome di “Accademia Mediterranea di Economia Civile” . E’ un percorso formativo che mira a guidare gli imprenditori di domani a creare un nuovo modello di sviluppo e di impresa nel Mezzogiorno; che cerca di fare delle parole come dono, gratuità, scambio di beni relazionali un fattore di innovazione economica.
Nel primo giorno di lezioni il professor Luigino Bruni, docente della università “Bicocca” di Milano e coordinatore scientifico dei lavori, è sembrato speranzoso sulla possibilità di un cambiamento di paradigma in campo economico, se riusciamo a far ruotare tutto intorno a tre pilastri: pensiero, vita e azione. Il pensiero di una economia fatta di relazioni fraterne deve diventare vita attraverso l’azione, la fondazione di imprese a misura d’uomo. Tutti argomenti che saranno toccati e sviluppati durante il percorso di studi alla Summer School. A tutto questo si deve ispirare la nuova economia capace di creare una vera e propria Rivoluzione Culturale, capace di incidere nello sviluppo non solo economico ma anche sociale, educativo, sanitario del nostro territorio ionico, fondata cioè su un vero e proprio umanesimo integrale. Scuole di alta formazione nel Sud ve ne sono fin troppe, ma tutte terminano con un attestato di partecipazione. Di progetti concreti da portare a avanti, nulla. Bisognerebbe studiare, progettare e finanziare. Diversamente la formazione è meramente autoreferenziale. Invece è importante e coraggiosa la scelta di un centro-studi permanente che metta l’uomo in relazione con l’altro, che si confronti e renda concreti i progetti in itinere. È in crisi la cultura, il processo educativo a favore di una economia bulimica che tutto fagocita e tutto crea secondo le esigenze del profitto, a scapito dell’uomo come essere completo fatto di individualità e socialità, di bisogni individuali e di rapporti sociali. Necessario appare oggi ritrovare una sopita solidarietà, elemento invece caratterizzante le società umane, per cercare insieme risposte concrete e condivise che valorizzino l’esistenza della persona e tutelino la bellezza del creato. Numerosi e ricchi di spunti per la discussione gli interventi che si sono succeduti nei giorni successivi. 
Una testimonianza coraggiosa nelle giornate di studio della Summer School è stata quella di Silvia Vacca, responsabile operation Il Village Spa, che ha lasciato lo stipendio statale sicuro, il famoso “posto fisso” per fondare una cooperativa col marito e un pugno di amici di infanzia. Questo per ritrovare il suo ruolo di professionista e di madre senza farsi stritolare da un sistema che ci vuole simili a macchine di produzione. Silvia ha invece deciso di ritagliare un po’ di tempo per sé e la sua famiglia, oltre che per il lavoro. Si è soffermata durante la lezione sul concetto di tempo da sottrarre all’utile produttivo per essere anche momento di riscoperta di noi stessi e degli altri. Una mamma felice è Silvia, quella che ha realizzato dei sogni, e questo viene trasmesso positivamente ai figli, che non vedono musi lunghi tra le pareti familiari, ma genitori realizzati a 360 gradi. È stata poi la volta di Ivan Vitali, (Dir. Ass. Familiare conVoi onlus - Centro Eugenio Radice Fossati – Milano), laureato alla Bocconi di Milano e con alle spalle una esperienza forte e formativa tra le favelas in Brasile. Investire il nostro tempo per gli altri e nello stesso momento fare impresa costa fatica ma vale la pena di tentare, ha detto Ivan ai corsisti. Ora con la sua associazione opera anche in Italia. Porta avanti un progetto legato all’ex quartiere operaio di Quarto Oggiaro, sobborgo di Milano che negli ultimi anni ha vissuto situazioni di degrado con conseguente scomparsa di servizi commerciali e quindi di vitalità. L’errore più grande sarebbe conformarsi a questa realtà, ha ribadito Ivan, bisogna interessarsi a recuperare, attraverso nuove scuole di pensiero, la “comunità” in tutte le sue forme umane e produttive. L’una non dovrebbe fare a meno dell’altra. Suor Alessandra Smerilli (Univ. Cattolica di Roma e Univ. of East Anglia UK) ha concluso i lavori di domenica con un’ottima dissertazione sulla economia e il ruolo manageriale visto sotto la sfera femminile e maschile. Partiamo da questa interessante intuizione per soffermarci sulle due sfere mondo così diverse e misteriose. Più che di edonismo possiamo parlare per la donna di eu-daimonismo, che è la capacità di far emergere il buon (eu) demone (daimon) che è in noi e che funge da spirito guida, non per noi stessi ma per l’intero villaggio. La ricerca del bene nella donna non è indirizzata al contingente, ma al bene futuro. Se nell’uomo emerge l’aspetto competitivo senza esclusione di colpi, con un campo fatto di vinti e vincitori, nella donna si riscontra l’interesse per la solidarietà sociale e per l’accoglienza. Quest’ultimo aspetto crea presupposti per lo sviluppo di principi come la fraternità e la reciprocità. L’accoglienza alla vita aiuta la donna in questo senso. In una società pragmatica nella quale fa da sfondo l’industria che assegna all’uomo la sola finalità del profitto, il pensiero femminile, che vuole con la natura un rapporto sincero al di fuori di ogni finalità speculativa, non può che rincuorarci. È importante il cambio di un paradigma culturale. Se non ora quando?
Elena Manigrasso ( pubblicato corriere del giorno 6 settembre 2011).

martedì 6 settembre 2011

Corriere del giorno 6 settembre 2011 - di Elena Manigrasso


Coltivare idee e aprire cantieri. Intervista ad alcuni corsisti della Summer school 2011

Ma cosa pensano i vecchi e nuovi corsisti della scuola estiva di Ostuni? Lo abbiamo chiesto direttamente a loro facendo alcune domande specifiche sul corso appena concluso. Anche io che intervisto sono una corsista come loro e quindi il mio ruolo da infiltrata ha facilitato la sincerità delle risposte. Ilaria, laureata in economia e commercio e corsista già al secondo anno, mi risponde che lo ha trovato emozionante come al primo anno, ricco di relazioni umane, di contenuti e soprattutto di speranze. I docenti ci invitano a rimboccarci le maniche, continua Ilaria, e imparare ad avere nuovamente coraggio per investire nel futuro. In poche parole, coltivare il buon daimon che è in noi. Penso ai docenti Ivan Vitali e Silvia Vacca che avevano un posto sicuro ma hanno ricominciato per trovare la loro vera dimensione umana. Poteva anche andare male ma lo hanno fatto per un senso di onestà verso se stessi, che fa necessariamente bene anche agli altri.
Manuela è arrivata ad Ostuni munita di carta, penna e pappe e passeggini per bambini. Vincenzo Mercinelli, coordinatore tecnico della Summer school, mi aveva già accennato di questa famiglia fortemente motivata a seguire il corso. Ha portato con sé i suoi figli di 3 e un anno. Non poteva lasciarli a casa. Suo marito l’ha seguita per aiutarla a tenere i bambini durante le lezioni. Quale migliore esempio di Economia di Comunione. Mi dice il marito: mia moglie è laureata in Economia, non poteva lasciarsi scappare questa bella opportunità. Manuela arriva dopo qualche minuto con la piccola in braccio e il blocchetto degli appunti. Continua a dire che è felicissima nonostante le difficoltà, ma questo lo aveva già messo in conto, perciò non mi spaventa, dice, anche perché mio marito sta cum-dividendo l’esperienza, e questo mi aiuta molto. Mi solleva anche il fatto di aver visto che non sono la sola: anche la docente Silvia ha portato con sé marito e figli, nonostante questo ha affrontato il suo impegno di docente e di mamma sempre con un sorriso solare.
Laura viene da Caserta, anche lei laureata in economia e commercio e mi dice che a corso appena concluso è come se avesse una nuova visione di ciò che può significare economia.
E.M. Che significa nuova visione?
Laura: all’Università mi dicevano che una buona economia gravita intorno al concetto di massimo profitto. Ci dicevano che nelle imprese bisognava massimizzare la produzione. Nelle lezioni della Summer School si è dato invece maggior peso al lavorare insieme; importante è quindi cooperare insieme, non solo per tornaconto personale.
Ilaria, dopo aver preso il caffè, mi raggiunge nuovamente e mi dice: ho vissuto la scuola in maniera intensa perche ho visto emergere il pensiero di una economia più umana, Laura ha ragione. Anche Francesco di Cellino san Marco è d’accordo e ci dice che se restituissimo più importanza ad uno dei principi più dimenticati dall’uomo, il principio di fraternità, sarebbe tutto più semplice. Ci porterebbe a coinvolgere tutti i talenti nella nuova società che vogliamo. Il gruppo organizzativo composto da Sergio Barbaro, Simona Internò, Vincenzo Mercinelli, Daniele Nuzzi, Rocco Tagariello, ci guarda da lontano sorridente e complice della nostra felicità che traspare da ogni commento.
A conclusione della bellissima esperienza della Summer school 2011 ad Ostuni l’onorevole Domenico Amalfitano presidente del centro di cultura “Lazzati” dell’Università Cattolica di Taranto, ha espresso la sua soddisfazione per l’esito del corso invitando tutti a coltivare le idee ma le idee, ha aggiunto l’Onorevole, devono diventare cantieri. Questa è la più grande sfida, diversamente la scuola sarebbe solo un centro di alta formazione che non incontra la vita.
Simona mi chiama per i saluti fraterni con tutti. È già arrivato il momento? Il tempo è volato in mezzo agli amici, quasi come un battito d’ali. Passo successivo è far volare i sogni.
Elena Manigrasso ( pubblicato dal Corriere del giorno il 6 settembre 2011)

La direzione scientifica ed i docenti:
Luigino Bruni (coordinatore scientifico), Univ. Bicocca di Milano
Johnny Dotti, Presid. Welfare Italia Srl – Presid. Fondazione Solidarete
Alessandra Smerilli, Univ. Cattolica di Roma e Univ. of East Anglia (UK)
Silvia Vacca, Resp. Operations - Il Village Spa
Ivan Vitali, Dir. Ass. Familiare conVoi onlus - Centro Eugenio Radice Fossati - Milano
Alberto Valentini, Retecamere-Unioncamere e Univ. La Sapienza di Roma

I temi:
L’impresa civile - fondamenti antropologici e culturali
L’imprenditore di comunità e l’innovazione
L’impresa civile tra territorio, ambiente, istituzioni e mercato
L’impresa e il genio femminile.

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