Da Nord a Sud è sempre Economia Civile: c’è chi vuole dividere l’Italia e chi invece vuole unirla con i valori forti di fraternitè ed egalitè
“Verso il nuovo modello di welfare civile; beni comuni e imprese di comunità”.
Questo il tema della terza edizione della Summer School tarantina di
economia civile 2012, ma l’entusiasmo è alle stelle come in quel primo
corso del luglio 2010. I ragazzi sono arrivati da ogni parte del
Meridione, chi col treno, chi con la macchina del papà, chi con quella
comprata a rate con un po’ di sacrifici. Il vociferare nei corridoi ha
destato dal primo momento l’attenzione delle suore che li hanno ospitati
alla “Casa San Paolo” di Martina Franca dal 25 al 29 Luglio. Gli
organizzatori si sono fatti portavoce delle loro aspettative. “Siamo qui per una ricerca di senso, per potenziare il nostro territorio mettendo al centro l’uomo”.
Un ragazzo si spinge a dire: “vorrei fare impresa con musica ed economia, è possibile?”
I giovani dei precedenti corsi non si sono affrettati a dare la
soluzione all’enigma. Sanno bene che alle lezioni del professor Luigino Bruni il buon daimon che c’è in ognuno di noi esploderà in tutte le sue sfaccettature e ci permetterà di capire che il “sogno” è possibile se non siamo soli,
se arriviamo a condividerlo con gli altri, se ci prendiamo a carico i
bisogni degli altri e ne facciamo ricchezza per tutti. Che non è
ricchezza economica, ma è quella che porta alla felicità. Ed in effetti
quando gli oltre trenta ragazzi del corso hanno ascoltato la lezione del
professor Bruni su “una nuova visione per la ripartenza economica” sono rimasti affascinati sia dal tema che dal modo di fare lezione.
Nazario di Trinitapoli ha detto: “non
ho mai visto docenti universitari che durante le spiegazioni sono
saltati in avanti, non in cattedra, cioè verso di noi. Che fanno vita
con i ragazzi” … perché è così che i professori hanno affrontato questi giorni, hanno mangiato e condiviso gli spazi con noi, Bruni, Dotti, Ruffini, per citarne alcuni. E soprattutto
ci hanno offerto il loro tempo e la loro conoscenza. Non dimentichiamo
che il professor Bruni insegna alla Università “Sophia”(una università
potremmo dire a “motivazione ideale”) e alla “Bicocca” di Milano,
inoltre è il coordinatore scientifico dell’Accademia Mediterranea di
Economia Civile. Certamente non è, come tutti gli altri professori che
hanno seguito i corsi, una persona che abbia molto tempo libero a
disposizione. Eppure questi docenti si sono presi a cuore il nostro
percorso di studi”.
Una ragazza in prima fila, durante la lezione di Renato Ruffini,
professore dell’Università LUICC di Castellanza, ha posto l’attenzione
sulla figura del manager e ha citato durante gli incontri di gruppo le
parole del prof: “ il manager è quello che rende contento il
dirigente e l’operaio. Assumere e possibilmente tenere a lungo termine
gli operai e non svenderli o venderli secondo le speculazioni
economiche, questa dovrebbe essere consuetudine e non caso eccezionale.
L’impresa non è la ricchezza per pochi, ma una relazione tra tanti”. Da qui si deve partire per cambiare lo zoccolo duro di una società che fa invece il contrario, dicono i corsisti all’unanimità.
Il dott. Vincenzo Mercinelli,
coordinatore dell'Accademia Mediterranea di Economia Civile, ha
sollecitato i ragazzi a non fare della scuola un luogo dove si enunciano
solo teorie, invitandoli invece a renderle vive, realizzabili nella
realtà. Concetto che più volte ha preso piede durante le lezioni dei
docenti, e durante la giornata finale di domenica, conclusasi con i
saluti del presidente del centro studi “Lazzati” onorevole Domenico Maria Amalfitano.
“Ma se la prima giornata di studi dei ragazzi ha destato
meraviglia e stupore, cosa dire della seconda? Abbiamo avuto come
relatore un “grande” Johnny Dotty, dice
Arturo durante la pausa pranzo,”uno che non va tanto per le lunghe e
mette subito in chiaro come fare economia, e come farla bene, per il
bene di sé e degli altri. La lezione del presidente del Welfare Italia
SRL, è stata una vera e propria gara di pugilato: ci ha messi tutti Ko.
Ma questa è la cosa bella di una lezione, uscire dall’aula un po’
storditi perché vuol dire che ci ha colpiti!”
Ognuno dei docenti ha raccontato una storia ed è stato capace di farlo se i ragazzi ne sono rimasti affascinati. Una storia che non racconta mondi o paesi delle meraviglie, ma un modo nuovo e concreto di fare economia
dove la responsabilità della società si plasma nelle sue diverse
espressioni (individui, famiglie, non-profit, volontariato, ecc.) e non
solo attraverso la centralizzazione dei servizi.
È una scuola questa che unisce lo stesso pensiero da più parti d’Italia, ci dice il professor Bruni,
ormai chiamato da tutti “Luigino” alla fine del seminario di studi (per
la verità anche prima). Il prof ci manda i saluti da parte dei ragazzi
di Trento a cui ha fatto lezione prima di arrivare a Martina. “Salutateci i ragazzi di Taranto” ha detto uno studente del Nord. “Da nord a sud è sempre Economia Civile”.
C’è chi vuole dividere l’Italia e chi invece vuole unirla con i valori
forti di fraternitè ed egalitè. Grazie ragazzi, anche voi siete stati
capaci di darci una bella lezione di vita, da Nord a Sud.
Au revoir les enfants e … i testimoni che siano maestri!
di Elena Manigrasso
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