24 e 25 Novembre 2012 , dalle ore 09.00 del sabato alle ore 12.00 della
domenica
presso l'HOTEL VILLA ROSA, in Via Taranto, 70 - 74015 Martina
Franca - Taranto (http://www.ramahotels.it/villarosa_ita)
si terrà il 1°
Seminario invernale residenziale - Scuola Mediterranea di Economia Civile
.
Il tema del seminario sarà incentrato sull'importanza della
Programmazione strategica dell'abitare, con il gradito contributo del prof.
Polselli che si tratterrà il sabato 24-11 con gli studenti della Scuola per
una lezione ed un confronto. Il programma completo del seminario sarà reso noto
a breve.
Il seminario è rivolto ai corsisti del percorso
formativo annuale del progetto “Verso l'Accademia Mediterranea di Economia
Civile”, ma se conoscete giovani che vogliono partecipare e intendono sostenere
autonomamente le spese di soggiorno, in tal caso il prezzo del loro soggiorno
sarà uniformato a quello che la struttura ci ha riservato (45 € a persona per la
pensione completa del sabato e colazione della domenica, il costo del singolo
pasto invece è 18 € ) cmq cercheremo di contribuire alla spesa in base alle
risorse disponibili.
Chiunque voglia parteciparvi anche da esterno può quindi
contattarci per la prenotazione entro e non oltre il 19 Novembre.
Vi
segnaliamo che ci sarà la possibilità di fruire di un servizio di
cestino-viaggio per chi partirà prima dei pasti, preparato dall'Hotel Villa
Rosa, al costo di 5,00 €.
Inoltre, poichè il seminario termina alle ore 12.00
di domenica 25 novembre, se qualcuno dovesse decidere di trattenersi anche per
il pranzo della domenica, il costo del pasto sarà di euro 18,00 €
pro-capite.
Vi ricordiamo che è necessario prenotare la
partecipazione anche rispondendo a questa mail oppure contattarci
telefonicamente entro il 19 Novembre. Restiamo quindi in attesa di riscontro fino a quella data.
INFO
segreteria organizzativa:
mobile: 329.1324147
accadeconomia@gmail.com
giovedì 15 novembre 2012
mercoledì 14 novembre 2012
"VOLTI E CONFLITTI, La convivenza delle possibilità"
Mercoledì 28 novembre 2012 - ore 18.00
c/o il
Salone di Rappresentanza della Provincia di Taranto - via Anfiteatro 2 -
Taranto
verrà presentato il nuovo testo "Volti
e Conflitti, La convivenza delle possibilità" (Ed. Cittadella -
Assisi)
alla presenza dell'autrice, dott.ssa
Maria Grazia Magazzino.
Coordinerà il dibattito il dott. Fabio
Mancini, docente di Filosofia e Pedagogia sociale.
L'evento è organizzato dall'ass. Opera della
Regalità di N.S.G.C., in collaborazione con il Centro di cultura "G. Lazzati" di
Taranto e l'ass. Amici dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, con il
patrocinio della Provincia di Taranto.
La dott.ssa Maria Grazia Magazzino
si occupa di gestione creativa dei conflitti e di processi partecipativi. E'
avvocato, pedagogista clinico, mediatore e docente di mediazione accreditato
presso il Ministero della Giustizia. E' formatore di psicodramma olistico e
disegno onirico, specializzata in tecniche espressive e di partecipazione
attiva. Ha pubblicato "La Mediazione", Roma 2004.
martedì 13 novembre 2012
COME UN PIANO STRATEGICO PUO' CAMBIARE LA CITTA': L'ESPERIENZA DELLA CITTA' DI RIMINI "RIMINI VENTURE 2027"
c/o Sala Monfredi, Cittadella delle imprese, Viale Virgilio, 152 - Taranto
23 novembre 2012 - ore 18.00
Inaugurando il primo corso di formazione su “Manager della Innovazione sociale”,
Ne parleranno, confrontandosi con la realtà locale:
- Il Dr. Antonio Polselli: Consigliere Generale Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e membro del gruppo “Cultura” del Piano strategico “Rimini venture 2027”.
- il Dr. Luciano Marzi: Responsabile ufficio stranieri della Caritas di Rimini e Portavoce del gruppo “Welfare” del Piano strategico “Rimini venture 2027”.
Organizzato a Taranto dalla LUMSA,
dal Polo Jonico dell’Università di Bari, dal Centro di Cultura dell'Università Cattolica "G. Lazzati" di Taranto e dalla Fondazione Centesimus Annus,
con il patrocinio della CCIAA di Taranto
La cittadinanza è invitata
" il patto strategico è un processo di programmazione dello sviluppo futuro della città basato sulla partecipazione, la discussione l'ascolto.
" Un patto e un forte coordinamento nelle assunzioni di responsabilità fra amministratori, attori economici, sociali, culturali e cittadini per realizzare il futuro della città."
" una città che scommette sul capitale umano, sulla coesione sociale, sulla solidarietà, sull'identità, sul sentimento di fiducia , su la capacità di relazione."
Il presente convengo rientra nel percorso formativo annuale del progetto “Verso l'Accademia Mediterranea di Economia Civile”
23 novembre 2012 - ore 18.00
Inaugurando il primo corso di formazione su “Manager della Innovazione sociale”,
Ne parleranno, confrontandosi con la realtà locale:
- Il Dr. Antonio Polselli: Consigliere Generale Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini e membro del gruppo “Cultura” del Piano strategico “Rimini venture 2027”.
- il Dr. Luciano Marzi: Responsabile ufficio stranieri della Caritas di Rimini e Portavoce del gruppo “Welfare” del Piano strategico “Rimini venture 2027”.
dal Polo Jonico dell’Università di Bari, dal Centro di Cultura dell'Università Cattolica "G. Lazzati" di Taranto e dalla Fondazione Centesimus Annus,
con il patrocinio della CCIAA di Taranto
La cittadinanza è invitata
" il patto strategico è un processo di programmazione dello sviluppo futuro della città basato sulla partecipazione, la discussione l'ascolto.
" Un patto e un forte coordinamento nelle assunzioni di responsabilità fra amministratori, attori economici, sociali, culturali e cittadini per realizzare il futuro della città."
" una città che scommette sul capitale umano, sulla coesione sociale, sulla solidarietà, sull'identità, sul sentimento di fiducia , su la capacità di relazione."
Il presente convengo rientra nel percorso formativo annuale del progetto “Verso l'Accademia Mediterranea di Economia Civile”
lunedì 3 settembre 2012
La Summer School sul Corriere del Giorno - 15-8-2012
L’Economia Civile come nuovo modello
di sviluppo economico per uscire dalla crisi
(Articolo originario integrale)
Conclusa la 3° edizione della Summer school Mediterranea
di Economia Civile a Casa San Paolo per 50 giovani corsisti.
Cinquanta giovani fra i 20 ed i 30 anni, un gruppo
di docenti di grande spessore scientifico, un luogo tranquillo dove apprendere
e mettersi in discussione. Tutto questo è la “Summer school di Economia civile”
giunta alla sua 3° edizione che si è svolta tra il 25 ed il 29 luglio, a Casa
San Paolo, a Martina Franca. Organizzata dal Centro di Cultura ‘Lazzati’ di
Taranto in collaborazione con ‘Economia di Comunione’, l’UCID di Puglia ed il
Comitato per l’imprenditorialità sociale della Camera di Commercio di Taranto,
è la straordinaria esperienza di
un cantiere aperto a giovani di diverse discipline che vogliono confrontarsi in
una rivisitazione interdisciplinare della teoria e dell'organizzazione
economica. L'Economia civile, fil rouge del corso, non è un progetto settoriale
ma un processo evolutivo della scienza economica che tende a far scomparire le
categorie profit-no profit. Sdoganando il no-profit e la categoria della
gratuità dalla marginalità concettuale, per inserirli a pieno titolo nella
categoria della produttività economica, si dimostra che progettualità, impegno
sociale e profitto non sono alternativi ma possono legarsi insieme.
Quest’anno il tema “Verso un
nuovo modello di Welfare civile. Beni comuni ed imprese di comunità” sposta
l’attenzione dai temi generali a quelli più propriamente aziendali e più
rispondenti ai bisogni della società.
Ne abbiamo parlato con il prof.
Domenico Maria Amalfitano, presidente del Centro ‘Lazzati’, ispiratore della
Summer School e profondo conoscitore delle nuove dinamiche del welfare.
Presidente
di quale modello di welfare parliamo?
“Veniamo da un lungo periodo in
cui il welfare si è sviluppato con una struttura assistenzialistica di tipo
statalistico, che ha imparato a convivere con il mercato attraverso forme
diverse. Un sistema troppo costoso per la situazione di crisi economica che
stiamo vivendo, il sistema di welfare deve cambiare pur mantenendo diritti ed
assistenza”.
Le
resistenze sono moltissime, come si può sopravvivere alla spending review?
“Dobbiamo pensare ad un welfare
innovativo che veda protagonista la società civile. Non più qualcosa che ci
viene dato, ma un sistema ripensato dal basso in relazione ai bisogni e ai
cambiamenti del Sistema Paese. Un welfare municipale in cui il bene comune è
qualcosa che muove non solo servizi ma relazioni fra soggetti. La persona torna
al centro come titolare di diritti , ma anche di doveri nei confronti della
società a cui appartiene, costruire esperienze di welfare di comunità è il
primo passo verso il cambiamento”.
Perché
all’interno del percorso della summer school è stata inserita una tavola
rotonda politico-istituzionale con rappresentanti di livello nazionale?
“Abbiamo pensato di arricchire il
percorso scientifico della Summer School con un incontro speciale con
parlamentari di diversi partiti politici, perché il tema del welfare non è un
tema del privato o del pubblico, è un tema che investe la società civile ed è
giusto che i giovani ascoltino le diverse posizioni su temi sensibili come la
sanità e l’ambiente. Per questo personaggi noti del mondo politico come Savino
Pezzotta, parlamentare UDC e Stefano Graziano del PD, si sono confrontati con
il prof. Luigino Bruni e con il presidente di Welfare Italia Johnny Dotti,
facendo chiarezza anche sulle difficoltà dell’attuale momento storico e sulle
possibili alternative di sviluppo.
Contento dei risultati ottenuti?
In questi cinque giorni di full
immersion ho visto giovani fortemente motivati, entusiasti del sistema
partecipativo della summer school. Hanno avuto modo di accostarsi ai temi
dell'Economia civile con un team di professori fortemente motivati, guidati da
Luigino Bruni docente di Economia Politica presso l'Università di Milano
Bicocca, un'occasione di crescita che ha ispirato forte interesse e che non si
esaurisce nel corso di una settimana. Proprio dall'esperienza della Summer
school sono nati e proseguono gli incontri seminariali invernali del progetto
di Accademia mediterranea di Economia civile. Mi piacerebbe che a tante
speranze seguissero proposte concrete da realizzare sul territorio, in fondo
questo corso è solo un ponte fra i iovani e la realtà del mondo economico.
“Da Nord a Sud è sempre Economia Civile”.
C’è chi vuole dividere l’Italia e chi invece vuole unirla con i valori forti di fraternitè ed egalitè
“Verso il
nuovo modello di welfare civile; beni comuni e imprese di comunità”. Questo il
tema della terza edizione della Summer School mediterranea di economia civile
2012 . Gli organizzatori si sono fatti portavoce delle aspettative dei 50
giovani da varie parti del mezzogiorno d’Italia (Puglia, Campania, Basilicata)
a “Casa San Paolo” di MARTINA FRANCA e
hanno ribadito: “Siamo qui per una ricerca di senso, per potenziare il nostro
territorio, per accompagnare questi giovani a riscoprire un nuovo modo di “fare
impresa civile” mettendo al centro l’uomo” e non solo il profitto.
Un ragazzo
si spinge a dire: “vorrei fare impresa con musica ed economia, è possibile?”.
Le lezioni del professor Luigino Bruni hanno cercato di dare la risposta
attraverso la ricerca del proprio “buon daimon”
che c’è in ognuno di noi , che esploderà in tutte le sue sfaccettature e ci
permetterà di capire che il “sogno” è possibile se non siamo soli, se arriviamo
a condividerlo con gli altri, se ci prendiamo a carico i bisogni degli altri e
ne facciamo ricchezza per tutti. Che la sola ricchezza economica (profitto) non
porta alla felicità. Quando gli studenti del corso hanno ascoltato la lezione del
professor Bruni, docente di economia
all’univ. Bicocca e all’univ. Sophia e direttore scientifico di questa scuola
mediterranea di economia civile su
“una nuova visione per la ripartenza economica” sono rimasti affascinati sia
dal tema che dal modo di fare lezione. Nazario ha detto: “non ho mai visto docenti universitari che durante le spiegazioni sono
saltati in avanti, cioè hanno lasciato la cattedra per venire incontro a noi.
Che fanno vita con i ragazzi … “ perché è così che i professori hanno
affrontato questi giorni, hanno mangiato e condiviso gli spazi con noi, Bruni,
Dotti, Ruffini, per citarne alcuni. E soprattutto ci hanno offerto il loro
tempo e la loro conoscenza. Una
ragazza in prima fila, durante la lezione di
Renato Ruffini, professore dell’Università LUICC di Castellanza, ha posto
l’attenzione sulla figura del manager e ha citato durante gli incontri di
gruppo le parole del prof: “ il manager è
quello che rende contento il dirigente e l’operaio. Assumere e possibilmente
tenere a lungo termine gli operai e non svenderli o venderli secondo le
speculazioni economiche, questa dovrebbe essere consuetudine e non caso
eccezionale. L’impresa non è la ricchezza per pochi, ma una relazione tra tanti”.
Da qui si deve partire per cambiare lo zoccolo duro di una società che fa
invece il contrario, dicono i corsisti all’unanimità.
Il dott. Vincenzo Mercinelli, coordinatore dell'Accademia Mediterranea
di Economia Civile, ha sollecitato i ragazzi a non fare della scuola un luogo
dove si enunciano solo teorie, invitandoli invece a renderle vive, realizzabili
nella realtà. Concetto che più volte ha preso piede durante le lezioni dei
docenti e durante la giornata finale di domenica, conclusasi con i saluti del
presidente del centro studi “G.L azzati” on. Domenico Maria Amalfitano.
Grande meraviglia e stupore ha destato anche la lezione del dott.
Johnny Dotty, presidente di Welfare Italia dice Arturo durante la pausa
pranzo,”uno che non va tanto per le
lunghe e mette subito in chiaro come fare economia, e come farla bene, per il
bene di sé e degli altri. La lezione
è stata una vera e propria gara di pugilato: ci ha messi tutti Ko. Ma questa è
la cosa bella di una lezione, uscire dall’aula un po’ storditi perché vuol dire
che ci ha colpiti!”
Ognuno dei docenti ha raccontato una storia ed è stato capace di fare
questo se i ragazzi ne sono rimasti affascinati. Una storia che non racconta
mondi o paesi delle meraviglie, ma un modo nuovo e concreto di fare economia
dove la responsabilità della
società si plasma nelle sue diverse espressioni (individui, famiglie,
non-profit, volontariato, imprese ecc.) attraverso uno scambio di relazioni
orientato al bene comune.
È una scuola
questa che unisce lo stesso pensiero da più parti d’Italia, ci dice il
professor Bruni che ha riportato i saluti da parte dei ragazzi della summer
school di economia civile di Trento a cui ha fatto lezione prima di arrivare a
Martina. “Salutateci i ragazzi di Taranto” ha detto uno studente del Nord. “Da
nord a sud è sempre Economia Civile”. C’è chi vuole dividere l’Italia e chi
invece vuole unirla con i valori forti di
fraternitè ed egalitè.
Nell’ambito
della Summer School di Economia Civile, riprendendo il tema della Scuola “Verso
un nuovo modello di Welfare Civile – Beni comuni e imprese di comunità”, venerdì 27 Luglio ha
avuto luogo la Tavola rotonda di
confronto politico istituzionale con
la partecipazione del direttore scientifico della scuola prof. Luigino Bruni e del dott.
Johnny Dotti, presidente di Welfare Italia e docente per il secondo anno
consecutivo della scuola stessa. All’incontro, che prevedeva la
partecipazione del Ministro della Salute prof.
avv. Renato Balduzzi e le rappresentanze parlamentari, hanno
partecipato in qualità di relatori l’on.
Savino Pezzotta
parlamentare dell'UDC, ex segretario della CISL e fondatore della “Rosa bianca
per l’italia” e l’on. Stefano Graziano parlamentare
del Partito Democratico e membro della Commissione Finanze e della Commissione
parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei
rifiuti. Al dibattito avrebbe anche dovuto prender parte l’on. Maurizio Lupi che ha dovuto rinunciare a causa di ulteriori impegni.
L’evento aveva lo scopo di arricchire il percorso scientifico
della Summer School con un incontro speciale con parlamentari di diversi
partiti politici, oltre ad essere un’occasione di grande rilievo per la
cittadinanza e le istituzioni localie ed è stato proprio il delicato tema dei
rapporti tra società civile, politica e sanità il fulcro di questo confronto,
aperto dall’intervento del prof. Luigino
Bruni, il quale ha preso ad esempio la difficile situazione tarantina
(specchio di quella nazionale) in cui si sta in questi giorni manifestando una
crisi profonda che mette in discussione il patto sociale, rischiando di
spostare il conflitto sociale all’interno della famiglia, in cui il lavoratore
sente di dover preservare il diritto al lavoro e al tempo stesso la propria
famiglia chiede il diritto alla salute. Il tema dei beni comuni ci porta a
riflettere sul concetto di ambiente come bene comune e di consumo comune dello
stesso, col rischio di ‘distruzione’ del bene comune. Bisogna ripensare la
finanza in un’ottica sociale e non più speculativa se si vuole percorrere la
strada della democrazia, ripartendo da una economia sostanziale e sociale che
riveda innanzitutto la figura dell’imprenditore nuovo, non più sfruttatore ma
lavoratore lui stesso, impegnato nella costruzione del ben-essere comune, con
motivazioni più alte del mero profitto e innovando processi e prodotti. Il
dott. Johnny Dotti ha portato fortemente l’attenzione sulla
necessità di far cambiare l’immaginario comune, affermando che per uscire
dall’attuale crisi del settore è necessario far nascere l’idea del nuovo
welfare, per sostituire all’idea ormai radicata del welfare ‘erogato’ come
fosse acqua che puoi prendere dal rubinetto, dal momento che l’hai pagata con
l’imposta come un diritto collettivo, che invece ha prodotto una dispersione
delle risorse pubbliche al punto che l’80% delle risorse regionali viene
risucchiato solo per servizi sanitari. La scommessa da vincere, dunque, non è
la corsa alla quantità, alla prestazione a tutti i costi e fine a se stessa,
bensì alla qualità, ovvero alla generatività di senso di cui riempire i legami
che si vanno a comporre. Le pungenti provocazioni sul ruolo della politica
hanno animato il dibattito, aprendo la strada all’intervento dell’on. Pezzotta, il quale ha sottolineato
fortemente e a più riprese la sua reale preoccupazione sul futuro del Paese,
affermando che in questo momento non possiamo far altro che limitare i danni,
chiedendo ai convenuti di essere realisti e affrontare le questioni con la
consapevolezza che la fase di crisi che stiamo attraversando impone un forte
senso di realtà prima dell’affermazione di ciò che si vuole realizzare. L’on. Graziano ha risposto alle
provocazioni affermando che è già in atto una
transizione dal welfare state al welfare civile, che non implica
l'abbandono della tutela dei diritti, ma un ruolo accresciuto della società
rispetto alla pubblica amministrazione con l’effetto positivo della riduzione
della pressione del sistema di welfare sulle finanze pubbliche e della creazione
di un tessuto sociale più esteso. Ma urge un welfare State che, fondandosi
sull’economia sociale, sulla cooperazione e sulla sussidiarietà, sia in grado
di compensare gli squilibri che si sono aggravati negli ultimi anni,
avvalorando il concetto di sussidiarietà.
Il messaggio del Ministro ai giovani della scuola
Il Ministro
della Salute prof avv. Renato Balduzzi,
non ha potuto partecipare a causa degli impegni che si sono protratti a Roma
per lo svolgimento del Consiglio dei Ministri, ma ha voluto far sentire la sua
presenza con una lettera: “… Sono lieto e
onorato di constatare come questo percorso formativo dia fondamento alla
speranza che le parole dono, gratuità, centralità della persona, possano
divenire fattore di competitività ed innovazione economica e che possano
guidare gli imprenditori di domani a creare un nuovo modello di sviluppo e di
impresa. Dobbiamo cogliere l’attuale contesto come opportunità per il
rinnovamento per costruire una civiltà solidale, per rinnovare nei servizi lo
spirito del dialogo che si radica nella abnegazione , nella capacità di ascolto
e nella presa in carico. Auspico pertanto per noi tutti, ovunque siamo chiamati
ad operare, un lavoro professionale, civile, politico capace di coniugare il
necessario realismo con ‘attenzione e il rispetto alla persona.”
mercoledì 1 agosto 2012
Conclusa la terza Summer School di Economia Civile di Martina Franca (TA)
Da Nord a Sud è sempre Economia Civile: c’è chi vuole dividere l’Italia e chi invece vuole unirla con i valori forti di fraternitè ed egalitè
“Verso il nuovo modello di welfare civile; beni comuni e imprese di comunità”.
Questo il tema della terza edizione della Summer School tarantina di
economia civile 2012, ma l’entusiasmo è alle stelle come in quel primo
corso del luglio 2010. I ragazzi sono arrivati da ogni parte del
Meridione, chi col treno, chi con la macchina del papà, chi con quella
comprata a rate con un po’ di sacrifici. Il vociferare nei corridoi ha
destato dal primo momento l’attenzione delle suore che li hanno ospitati
alla “Casa San Paolo” di Martina Franca dal 25 al 29 Luglio. Gli
organizzatori si sono fatti portavoce delle loro aspettative. “Siamo qui per una ricerca di senso, per potenziare il nostro territorio mettendo al centro l’uomo”.
Un ragazzo si spinge a dire: “vorrei fare impresa con musica ed economia, è possibile?”
I giovani dei precedenti corsi non si sono affrettati a dare la
soluzione all’enigma. Sanno bene che alle lezioni del professor Luigino Bruni il buon daimon che c’è in ognuno di noi esploderà in tutte le sue sfaccettature e ci permetterà di capire che il “sogno” è possibile se non siamo soli,
se arriviamo a condividerlo con gli altri, se ci prendiamo a carico i
bisogni degli altri e ne facciamo ricchezza per tutti. Che non è
ricchezza economica, ma è quella che porta alla felicità. Ed in effetti
quando gli oltre trenta ragazzi del corso hanno ascoltato la lezione del
professor Bruni su “una nuova visione per la ripartenza economica” sono rimasti affascinati sia dal tema che dal modo di fare lezione.
Nazario di Trinitapoli ha detto: “non
ho mai visto docenti universitari che durante le spiegazioni sono
saltati in avanti, non in cattedra, cioè verso di noi. Che fanno vita
con i ragazzi” … perché è così che i professori hanno affrontato questi giorni, hanno mangiato e condiviso gli spazi con noi, Bruni, Dotti, Ruffini, per citarne alcuni. E soprattutto
ci hanno offerto il loro tempo e la loro conoscenza. Non dimentichiamo
che il professor Bruni insegna alla Università “Sophia”(una università
potremmo dire a “motivazione ideale”) e alla “Bicocca” di Milano,
inoltre è il coordinatore scientifico dell’Accademia Mediterranea di
Economia Civile. Certamente non è, come tutti gli altri professori che
hanno seguito i corsi, una persona che abbia molto tempo libero a
disposizione. Eppure questi docenti si sono presi a cuore il nostro
percorso di studi”.
Una ragazza in prima fila, durante la lezione di Renato Ruffini,
professore dell’Università LUICC di Castellanza, ha posto l’attenzione
sulla figura del manager e ha citato durante gli incontri di gruppo le
parole del prof: “ il manager è quello che rende contento il
dirigente e l’operaio. Assumere e possibilmente tenere a lungo termine
gli operai e non svenderli o venderli secondo le speculazioni
economiche, questa dovrebbe essere consuetudine e non caso eccezionale.
L’impresa non è la ricchezza per pochi, ma una relazione tra tanti”. Da qui si deve partire per cambiare lo zoccolo duro di una società che fa invece il contrario, dicono i corsisti all’unanimità.
Il dott. Vincenzo Mercinelli,
coordinatore dell'Accademia Mediterranea di Economia Civile, ha
sollecitato i ragazzi a non fare della scuola un luogo dove si enunciano
solo teorie, invitandoli invece a renderle vive, realizzabili nella
realtà. Concetto che più volte ha preso piede durante le lezioni dei
docenti, e durante la giornata finale di domenica, conclusasi con i
saluti del presidente del centro studi “Lazzati” onorevole Domenico Maria Amalfitano.
“Ma se la prima giornata di studi dei ragazzi ha destato
meraviglia e stupore, cosa dire della seconda? Abbiamo avuto come
relatore un “grande” Johnny Dotty, dice
Arturo durante la pausa pranzo,”uno che non va tanto per le lunghe e
mette subito in chiaro come fare economia, e come farla bene, per il
bene di sé e degli altri. La lezione del presidente del Welfare Italia
SRL, è stata una vera e propria gara di pugilato: ci ha messi tutti Ko.
Ma questa è la cosa bella di una lezione, uscire dall’aula un po’
storditi perché vuol dire che ci ha colpiti!”
Ognuno dei docenti ha raccontato una storia ed è stato capace di farlo se i ragazzi ne sono rimasti affascinati. Una storia che non racconta mondi o paesi delle meraviglie, ma un modo nuovo e concreto di fare economia
dove la responsabilità della società si plasma nelle sue diverse
espressioni (individui, famiglie, non-profit, volontariato, ecc.) e non
solo attraverso la centralizzazione dei servizi.
È una scuola questa che unisce lo stesso pensiero da più parti d’Italia, ci dice il professor Bruni,
ormai chiamato da tutti “Luigino” alla fine del seminario di studi (per
la verità anche prima). Il prof ci manda i saluti da parte dei ragazzi
di Trento a cui ha fatto lezione prima di arrivare a Martina. “Salutateci i ragazzi di Taranto” ha detto uno studente del Nord. “Da nord a sud è sempre Economia Civile”.
C’è chi vuole dividere l’Italia e chi invece vuole unirla con i valori
forti di fraternitè ed egalitè. Grazie ragazzi, anche voi siete stati
capaci di darci una bella lezione di vita, da Nord a Sud.
Au revoir les enfants e … i testimoni che siano maestri!
di Elena Manigrasso
Martina Franca: Società Civile, Politica e Sanità a confronto
La Tavola Rotonda di confronto politico istituzionale dal titolo “Verso un nuovo modello di Welfare Civile – Beni comuni e imprese di comunità” si è svolta il 27 luglio, nell’ambito della Summer School di Economia Civile di Martina Franca (TA)
Per la scuola hanno partecipato Luigino Bruni e Johnny Dotti, presidente di Welfare Italia, per le istituzioni l’On. Savino Pezzotta parlamentare dell'UDC, e l’on. Stefano Graziano parlamentare del Partito Democratico e membro della Commissione Finanze e della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.
Il Ministro della Salute Renato Balduzzi, che doveva essere presente, è stato trattenuto a Roma per lo svolgimento del Consiglio dei Ministri, ma ha inviato un saluto in cui si è detto: “lieto di constatare come questo percorso formativo dia fondamento alla speranza che le parole dono, gratuità, centralità della persona, possano divenire fattore di competitività ed innovazione economica e che possano guidare gli imprenditori di domani a creare un nuovo modello di sviluppo e di impresa. Dobbiamo cogliere l’attuale contesto come opportunità per il rinnovamento per costruire una civiltà solidale, per rinnovare nei servizi lo spirito del dialogo che si radica nella abnegazione , nella capacità di ascolto e nella presa in carico. Auspico pertanto per noi tutti, ovunque siamo chiamati ad operare, un lavoro professionale, civile, politico capace di coniugare il necessario realismo con ‘attenzione e il rispetto alla persona.”
Il delicato tema dei rapporti tra società civile, politica e sanità è stato il fulcro di questo confronto.
Luigino Bruni ha preso ad esempio la difficile
situazione tarantina (specchio di quella nazionale) nella quale in
questi giorni si sta manifestando una crisi profonda che mette in
discussione il patto sociale, rischiando di spostare il conflitto
all’interno della famiglia: da una parte il lavoratore sente di dover
combattere per il proprio diritto al lavoro e dall’altre la sua famiglia
chiede il diritto alla salute. Il tema dei beni comuni ci porta a
riflettere sul concetto di ambiente come bene comune e di consumo comune
dello stesso, col rischio di ‘distruzione’ del bene comune. Bisogna
ripensare la finanza in un’ottica sociale e non più speculativa se si
vuole percorrere la strada della democrazia, ripartendo da una economia
sostanziale e sociale che riveda innanzitutto la figura
dell’imprenditore nuovo, non più sfruttatore ma lavoratore lui stesso,
impegnato nella costruzione del ben-essere comune, con motivazioni più
alte del mero profitto e innovando processi e prodotti.
Johnny Dotti ha portato fortemente
l’attenzione sulla necessità di far cambiare l’immaginario comune,
affermando che per uscire dall’attuale crisi del settore è necessario
far nascere l’idea del nuovo welfare, per sostituire all’idea ormai
radicata del welfare ‘erogato’ come fosse acqua che puoi prendere dal
rubinetto, dal momento che l’hai pagata con l’imposta come un diritto
collettivo (e invece ha prodotto una dispersione delle risorse pubbliche
al punto che l’80% delle risorse regionali viene risucchiato solo per
servizi sanitari). La scommessa da vincere, dunque, non è la corsa alla
quantità, alla prestazione a tutti i costi e fine a se stessa, bensì
alla qualità, ovvero alla generatività di senso di cui riempire i legami
che si vanno a comporre.
Le frizzanti provocazioni sul ruolo della politica hanno animato il dibattito, aprendo la strada all’intervento dell’on. Pezzotta,
il quale ha sottolineato fortemente e a più riprese la sua reale
preoccupazione sul futuro del Paese, affermando che in questo momento
non possiamo far altro che limitare i danni, chiedendo ai convenuti di
essere realisti e affrontare le questioni con la consapevolezza che la
fase di crisi che stiamo attraversando impone un forte senso di realtà
prima dell’affermazione di ciò che si vuole realizzare.
L’on. Graziano ha affermato che è già
in atto una transizione dal welfare state al welfare civile, che non
implica l'abbandono della tutela dei diritti, ma un ruolo accresciuto
della società rispetto alla pubblica amministrazione, con l’effetto
positivo della riduzione della pressione del sistema di welfare sulle
finanze pubbliche e della creazione di un tessuto sociale più esteso. Ma
urge un welfare State che, fondandosi sull’economia sociale, sulla
cooperazione e sulla sussidiarietà, sia in grado di compensare gli
squilibri aggravatisi negli ultimi anni, avvalorando il concetto di
sussidiarietà. In molti casi, il coinvolgimento diretto degli
interessati, organizzati in forma cooperativa, è stato in grado di dare
risposta alle esigenze e ai bisogni laddove risultano evidenti i
fallimenti e i limiti dello Stato, aprendo nuovi spazi di sviluppo del
Credito cooperativo per sostenere le PMI e le famiglie, le imprese e le
organizzazioni non profit nel mezzo della crisi; sono nate così banche
cooperative e mutualistiche, nate dal basso e senza scopo di lucro,
mostrando la modernità della forma cooperativa basata sui principi della
solidarietà e della democrazia, anche in banca. Così anche l’Housing
sociale si dimostra una soluzione sostenibile che istituzioni e
operatori del settore immobiliare stanno adottando per soddisfare i
bisogni abitativi delle fasce più deboli della popolazione. L’abitare
sociale è anche una straordinaria opportunità di ampliamento delle
prospettive di sviluppo imprenditoriale e di promozione della green
economy. L'economia sociale per prosperare e sviluppare tutto il suo
potenziale deve poter beneficiare di premesse e condizioni politiche,
legislative e operative adeguate: come forme di imprenditorialità per i
giovani che vogliano intraprendere in campo sociale – prevedere
agevolazioni fiscali assenti nella legge istitutiva dell’impresa
sociale; forme di accesso agevolato al credito per l’impresa sociale;
sviluppo del microcredito e misure per la sua promozione e diffusione;
previsione di sgravi fiscali alle imprese sociali (sull’esempio dei
benefici previsti per le onlus).
L’evento aveva lo scopo di arricchire il
percorso scientifico della Summer School con un incontro speciale con
parlamentari di diversi schieramenti, oltre ad essere un’occasione di
grande rilievo per la cittadinanza e le istituzioni locali. La Tavola
rotonda era infatti aperta al pubblico, per un confronto a vasto raggio
che ha toccato temi sensibili come i beni comuni, la sanità e
l’ambiente. Vi hanno preso parte il vice presidente di Confindustria di
Taranto, Pietro Chirulli, il Vicario episcopale Mons.Emanuele
Tagliente, Giovanni Carriero della Confartigianato di Martina Franca,
Giuseppe Pace, assessore alle politiche del lavoro e formazione
professionale della provincia di Brindisi, Rosa Maria Ladiana della casa
di cura Villa Verde di Taranto, mentre molti amici non hanno potuto
raggiungere il luogo dell’incontro a causa della manifestazione allora
in corso sulle strade della città di Taranto.
Il pubblico presente è intervenuto con ulteriori provocazioni e
sollecitazioni, sia rivolte ai giovani studenti della scuola per
incentivarli ad essere propositivi nello spirito dell’impresa civile,
sia per i relatori intervenuti, i quali hanno concluso il dibattito
riprendendo i temi della ‘nuova’ impresa basata su nuovi modelli
relazionali e sulla costruzione di rapporti di fiducia.
sabato 21 luglio 2012
Tavola Rotonda di confronto politico istituzionale - 27 Luglio 2012
Dal 25 al 29 luglio p.v., presso Casa San Paolo (Località San Paolo Lanzo – Martina Franca,
Taranto) si svolgerà la III edizione della
“Scuola estiva Mediterranea di Economia Civile”.
Il 27 Luglio alle ore 18:00, riprendendo il tema della Scuola “Verso
un nuovo modello di Welfare Civile -
Beni comuni e imprese di comunità”, avrà
luogo una Tavola rotonda di confronto
politico istituzionale con la partecipazione delle varie rappresentanze
parlamentari.
L’incontro, che prevede la partecipazione del Ministro della
Salute prof avv. Renato Balduzzi, sarà
animato dal direttore scientifico della scuola prof. Luigino Bruni e
dal dott. Johnny Dotti, presidente di Welfare Italia.
Si richiede un cenno di adesione alla segreteria del
Centro di cultura dell’Univ. Cattolica "G.Lazzati" all'indirizzo e-mail accadeconomia@gmail.com oppure al n. tel. 329 1324147
venerdì 20 luglio 2012
Programma Summer School di Economia Civile
Tema : "Verso un nuovo modello di Welfare Civile"
Beni comuni e imprese di comunità
dal 25-29 Luglio 2012 c/o Casa San Paolo
San Paolo Lanzo - Martina Franca (TA)
Mercoledì 25 Luglio
· Ore 16:00 -18:00: arrivi, registrazione e sistemazione logistica
· Ore 18:30 -19:45:
o Presentazione summer school: Obiettivi, finalità, programma
· Ore 20:00 - Cena
· Ore 21:30 -22:30: Presentazione studenti: Dinamica di presentazione:
Giovedì 26 Luglio
· Ore 9:30 -11:15: I lezione " Verso un nuovo modello di welfare civile: beni comuni e imprese di
comunità: una nuova visione per una ripartenza economica” (prof. Luigino Bruni)
· Ore 11:30 - 13:00: I testimonianza: (prof. Angelo Ferro)
· Ore 13:00 Pranzo
· Ore 16:00 - 19:30: II lezione "Senso e valore del lavoro: l'educazione all'altro come risorsa per le
imprese e società” (prof. Gabriele Gabrielli)
· Ore 20:00 - Cena
· Ore 21:30 -23:00 visita guidata alle bellezze di Martina Franca
Venerdì 27 Luglio
· Ore 9:30 -12:45: III lezione "Dove va il welfare: moneta, prestazioni, legami, significati”” (prof. Johnny
Dotti)
· Ore 13:00 Pranzo
· Ore 16:00 - 18:00: : II testimonianza.
· Ore 18:00 - 20:30: Tavola rotonda Pubblica sul tema “Verso un nuovo modello di Welfare Civile” con
la partecipazione delle varie rappresentanze parlamentari e del Ministro della Salute prof. avv. Renato
Balduzzi.
· Ore 20:00 - Cena
· Ore 21:30 - 23:00:
o serata di animazione teatrale e musicale
Sabato 28 Luglio
· Ore 9:30 - 11:30: IV lezione "Management civile: la gestione delle relazioni interne all'azienda e tra
pubblica amministrazione, imprese e organizzazioni a movente ideale secondo la logica dell'economia
civile” (prof. Renato Ruffini)
· Ore 11:45 - 13:30 V lezione " Verso un nuovo modello di welfare civile: beni comuni e imprese di
comunità: le prospettive future” (prof. Luigino Bruni)
· Ore 13:30: Pranzo
· Ore 15:30 - 18:00: laboratori e dinamiche di approfondimento
· Ore 18:00 - 19:30: Presentazione dei lavori dei laboratori
· Ore 20:00: Cena
· Ore 21:30 -23:00:
o serata di animazione teatrale e musicale
Domenica 29 Luglio
· Ore 9:30 - 11:00: I Prossimi passi: dinamiche di presentazione dei percorsi invernali
· Ore 11:30 - 12:45: Conclusioni Summer school
· Ore 13:00 Pranzo
· Ore 15:00 Partenze
martedì 26 giugno 2012
Agnese Moro nella sua rubrica settimanale: "Costruire cose
buone" su La Stampa di Domenica 24 Giugno 2012 (vedere allegato), ha scritto della nostra prossima Summer School “Verso un nuovo modello di Welfare Civile”, che
avrà luogo a Casa San Paolo – Martina Franca (TA) dal 25 al 29 Luglio
2012.
"La «Summer School Mediterranea di Economia Civile» (http://economiaciviletaranto.blogspot.it/), è nata a Taranto tre anni fa dalla collaborazione del Centro di cultura «Giuseppe Lazzati» di Taranto dell’Università Cattolica, di «Economia di Comunione », del «Comitato per l’imprenditorialità sociale », della Camera di commercio, con la direzione scientifica del professor Luigino Bruni. Faccio alcune domande su questa esperienza a Mimmo Amalfitano, presidente del Centro Lazzati di Taranto. Negli anni scorsi 70 giovani; 50 quest’anno, chi sono? «Si tratta di laureati o laureandi, in materie economiche, umanistico-giuridiche e letterarie. Alcuni hanno esperienze nell’associazionismo socio-culturale, nel volontariato; di campi internazionali e tirocini o stage formativi con Ong o enti non-profit. Quest’anno c’è una buona presenza di titolati in materie sanitarie, anche in relazione all’argomento da trattare: “Il nuovo modello di welfare che ci aspetta”. Aspirano ad approfondire le loro competenze per avviare progetti di cura della persona». Cosa hanno apprezzato i partecipanti? «In primis l’approccio tutt’altro che cattedratico della scuola: l’idea di coinvolgere docenti e studenti nel vivere un’esperienza comunitaria di studio, approfondimento e scambio, alternando lezioni a testimonianze di professionisti ed imprenditori che concretamente mettono in atto i valori e i principi dell’economia civile nella loro vita quotidiana: questo rappresenta infatti uno stimolo e la dimostrazione esemplare che quanto proposto in aula non è utopia ma si può realizzare concretamente. Poi la didattica inerente i principi base dell’Economia Civile: il dono, la reciprocità, la relazionalità, la fiducia, la coniugazione tra profitto, rispetto e attenzione all’altro». Quale è la cosa che a voi sembra più importante? «Fare l’esperienza, in un contesto di crisi, di un’idea diversa di economia, capace di vivere nei mezzi e nei fini il primato della persona. Un’economia e un’intrapresa che nasce dalla dimensione di relazione con l’altro, dal criterio di responsabilità e dal prendersi cura dell’uomo con i suoi bisogni. Una visione nuova, rinnovata dei processi sociali. Non più solo Stato e Mercato ma una circolarità viva, creatrice, generatrice tra società civile, Stato e Mercato, con una ridistribuzione tra questi di sovranità e di compiti»."
"La «Summer School Mediterranea di Economia Civile» (http://economiaciviletaranto.blogspot.it/), è nata a Taranto tre anni fa dalla collaborazione del Centro di cultura «Giuseppe Lazzati» di Taranto dell’Università Cattolica, di «Economia di Comunione », del «Comitato per l’imprenditorialità sociale », della Camera di commercio, con la direzione scientifica del professor Luigino Bruni. Faccio alcune domande su questa esperienza a Mimmo Amalfitano, presidente del Centro Lazzati di Taranto. Negli anni scorsi 70 giovani; 50 quest’anno, chi sono? «Si tratta di laureati o laureandi, in materie economiche, umanistico-giuridiche e letterarie. Alcuni hanno esperienze nell’associazionismo socio-culturale, nel volontariato; di campi internazionali e tirocini o stage formativi con Ong o enti non-profit. Quest’anno c’è una buona presenza di titolati in materie sanitarie, anche in relazione all’argomento da trattare: “Il nuovo modello di welfare che ci aspetta”. Aspirano ad approfondire le loro competenze per avviare progetti di cura della persona». Cosa hanno apprezzato i partecipanti? «In primis l’approccio tutt’altro che cattedratico della scuola: l’idea di coinvolgere docenti e studenti nel vivere un’esperienza comunitaria di studio, approfondimento e scambio, alternando lezioni a testimonianze di professionisti ed imprenditori che concretamente mettono in atto i valori e i principi dell’economia civile nella loro vita quotidiana: questo rappresenta infatti uno stimolo e la dimostrazione esemplare che quanto proposto in aula non è utopia ma si può realizzare concretamente. Poi la didattica inerente i principi base dell’Economia Civile: il dono, la reciprocità, la relazionalità, la fiducia, la coniugazione tra profitto, rispetto e attenzione all’altro». Quale è la cosa che a voi sembra più importante? «Fare l’esperienza, in un contesto di crisi, di un’idea diversa di economia, capace di vivere nei mezzi e nei fini il primato della persona. Un’economia e un’intrapresa che nasce dalla dimensione di relazione con l’altro, dal criterio di responsabilità e dal prendersi cura dell’uomo con i suoi bisogni. Una visione nuova, rinnovata dei processi sociali. Non più solo Stato e Mercato ma una circolarità viva, creatrice, generatrice tra società civile, Stato e Mercato, con una ridistribuzione tra questi di sovranità e di compiti»."
martedì 15 maggio 2012
SUMMER SCHOOL di ECONOMIA CIVILE
“Verso un nuovo modello di Welfare Civile”
Beni comuni e imprese di comunità
3°
Edizione 2012/2013
Dal 25 al 29 Luglio 2012
c/o
Casa San Paolo - contrada Lanzo
Martina
Franca (TA) – ITALIA
I temi:
- L’economia civile: un nuovo
modello di sviluppo economico per uscire dalla crisi attuale.
- Il “welfare civile”: come
pensare ed agire per un altro Welfare.
- Bene comune, Beni comuni e Beni
relazionali.
- L’imprenditore civile e le
imprese di comunità.
- L’attuale crisi, fra
maledizione e benedizione: il ruolo del terzo settore.
La direzione scientifica ed i docenti:
Luigino Bruni (coordinatore
scientifico), Univ. Bicocca di Milano
Johnny Dotti, Presid. Welfare
Italia Srl – Presid. Fondaz. Solidarete
Renato Ruffini, Univ. LUIC di
Castellanza
Gabriele Gabrielli, Univ. LUISS -
Roma
Mauro Magatti, Univ. Cattolica di
Milano
Sono previste testimonianze di
imprenditori “civili” e professionisti
A chi si rivolge:
La Summer School è residenziale e
prevede un numero massimo di 50 giovani di età compresa fra i 20 ed i 30 anni
fortemente motivati ad approfondire e conoscere i temi dell’Economia Civile, di
cui:
• 30
residenti nel Mezzogiorno d’Italia;
• fino
ad un massimo di 10 provenienti da Paesi esteri del Mediterraneo;
• fino
ad un massimo di 10 che abbiano partecipato alla II edizione del presente
percorso.
Il percorso formativo:
Agli studenti che accederanno alla summer school
sarà richiesta, oltre alla partecipazione al corso estivo, la frequenza a 3
seminari (weekend residenziali) invernali, la partecipazione ad almeno due
convegni di approfondimento sui temi dell’Economia civile e la partecipazione a
brevi stage presso imprese “civili”. A completamento del percorso sarà
rilasciato un attestato di partecipazione.
Come iscriversi:
Il candidato dovrà far pervenire
esclusivamente all’indirizzo e-mail: accadeconomia@gmail.com
il curriculum e il modulo
d’iscrizione (scaricabile dal blog della scuola http://economiaciviletaranto.blogspot.com)
entro e non oltre il 15 giugno 2012 per sostenere il colloquio di ammissione (i
colloqui si svolgeranno dopo il 15/06 nelle sedi che saranno rese note a mezzo
e-mail).
La quota di partecipazione:
Agli studenti è richiesta la sola
quota d’iscrizione pari ad € 80,00; il costo del corso (summer school +
percorso formativo annuale) è sostenuto da una borsa di studio (pari a €
750,00) messa a disposizione da partner, donatori, enti e istituzioni, utile a
consentire la continuità dell'intero percorso formativo attraverso le attività
previste nell’anno accademico 2012/2013.
L’evento è patrocinato da:
·
Consulta delle Aggregazioni laicali - Diocesi di
Taranto
·
Banca di Credito Cooperativo di Taranto
·
Fondazione Centesimus Annus - Pro Pontefice
·
Per maggiori informazioni:
099.4764371 - 329.1324147
accadeconomia@gmail.com
economiaciviletaranto.blogspot.com
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