domenica 25 luglio 2010

SUMMER SCHOOL di Economia Civile - Ostuni 2010

L'Economia civile, un sogno che parte da Taranto.
Un'esperienza del Centro di cultura “Lazzati” della Cattolica

Trenta ragazzi “occupano” il convento di Villa Specchia
di MARIA SILVESTRINI

La Puglia laboratorio di idee e di progetti che nascono dal basso? Giovani che non hanno nessuna voglia di fare i bamboccioni e sanno  bene che la preparazione è elemento fondamentale per costruire il futuro? L'idea di fondo è la stessa che ha mosso il progetto 'Bollenti spiriti' borse di studio per dare a dei giovani motivati l'opportunità di approfondire temi da cui si sentono coinvolti. La Summer school di economia civile è un'esperienza voluta fortemente dal Centro di Cultura 'Lazzati' dell'Università Cattolica di Taranto e da Economia di Comunione che insieme hanno coinvolto il professor Luigino Bruni dell'Università di Milano-Bicocca, esperto dei fondamenti etici ed antropologici del discorso economico.
Il progetto è nato come una scommessa a cui hanno dato credito moltissimi sponsor, associazioni, aziende piccole e grandi, e a cui hanno portato un apporto essenziale un gruppo di docenti fortemente motivati. Alessandra Smerilli dell'Università Cattolica di Roma, Riccardo Milano della Banca Etica di Padova, Grazia Fioretti del Gruppo CGM di Milano, Giampietro Parolin ed Elisa Golin dell'Università So-phia di Loppiano hanno trasmesso ai giovani la voglia di poter cambiare un pezzo di mondo che è il loro territorio. Trenta ragazzi, trentadue ore di laboratorio, quattro simulazioni, due ospiti a sorpresa, due gruppi di artisti musicali, questi i numeri di un'esperienza che è oggi un working progress con una forte volontà di prosecuzione. "Dall'entusiasmo che è stato un elemento forte anche per i docenti, come mi ha testimoniato il direttore scientifico prof. Luigino Bruni – sottolinea Vincenzo Mercinelli, coordinatore tecnico della Summer school - nasce la determinazione di considerare questo un punto di partenza, una prima pietra di un sogno possibile che stiamo condividendo con i ragazzi: creare un'Accademia dell'Economia civile meridiana, mediterranea, un luogo dove poter non solo formare ma accompagnare i giovani che vogliono capire in che maniera essere imprenditori civili in che maniera poter costruire un loro futuro, un luogo della speranza e della formazione". Una ipotesi che vede un primo passo ad ottobre con un momento pubblico in cui coinvolgere gli sponsor a cui dare conto di quanto è stato fatto e in cui costruire un percorso ulteriore per dare maggiore concretezza ad un sogno che continua. 'Summer school' è stato non solo un momento di approccio teorico ma anche una opportunità data ai giovani per la presenza di momenti d'incontro particolari con rappresentanti del mondo del terzo settore. Fra gli ospiti eccellenti Carlo Borgomeo, docente di economia aziendale presso varie Università, esperto di politiche attive del lavoro e di sviluppo di PMI, e oggi presidente della Fondazione per il Sud. La Fondazione, nata dall'alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato per promuovere l'infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno, è oggi abilitata a sostenere idee e progetti. Carlo Borgomeo di questo ha parlato ai ragazzi e li ha invitati a formulare idee innovative, a creare ipotesi di sviluppo e presentarle perchè, piccole o grandi che siano, tutte saranno vagliate e potranno anche essere finanziate. Mettere in moto energie virtuose, dare fiducia a chi vuole cambiare il mondo guardando all'economia che crede nel ruolo determinante della persona, una sfida che nasce a Taranto e che i giovani della Summer school porteranno lontano.
 Una scuola estiva per capire che l'economia non è 'altro' rispetto alla vita di tutti i giorni, per capire che in fasi di accelerata transizione come il presente, le scienze fisico matematiche non possono spiegare tutto l'agire economico, anzi sono limitative di una complessità che si esprime attraverso le azioni concrete degli uomini. Una scuola estiva per rispondere alle domande giuste che vengono dai giovani che vogliono costruire un futuro a misura di persone. Questa è stata la Summer school di economia civile che si è svolta dal 7 all'11 luglio a Villa Specchia, monastero delle Oblate benedettine di Ostuni. Fare una sintesi del lavoro svolto, e dei risultati ottenuti è praticamente impossibile, ma bastano i volti, gli sguardi sorridenti, l'atmosfera allegra che si respira nel momento di pausa fra due lezioni per comprendere che la difficile proposta del Centro di Cultura Lazzati ha ottenuto un risultato strepitoso in termini di presenze, attenzione, scambio, crescita personale e di gruppo. "I giovani che hanno vissuto questa esperienza hanno sorpreso in primo luogo noi organizzatori - dice Vincenzo Mercinelli, coordinatore del Centro e della Summer school.- Intanto per il loro profilo eccellente, dal background scolastico (master, dottorati) ed anche lavorativo per alcuni, alla varietà della provenienza. Ci sono laureati in giurisprudenza, in sociologia, in economia, chi è archeologo, chi biologo, chi ha studiato scienze delle comunicazioni, una varietà segno che l'economia civile non è un affare per economisti ma è la vita e quindi interessa un pò tutti come costruire una società fondata sul ben-essere. Questa varietà non ha impedito che si amalgamassero subito tra loro creando un clima molto molto caldo e attento. Nonostante ritmi molto sostenuti, tutti sono stati molto interessati e si sono lasciati coinvolgere dai docenti". Abbiamo provato a verificare i risultati parlando con qualcuno.

Alessandra è archeologa, da tre anni lavora come libero professionista, ma perché un'archeologa si occupa di economia? "Perchè in questo momento storico l'idea del posto fisso è totalmente superata, ma lavorare da soli spesso non è vincente. La concorrenza può diventare una guerra fra poveri con la partita IVA. Così è nata l'idea di una cooperativa; dallo scavo archeologico alla didattica, all'accoglienza per fare della cultura archeologica un tassello dello sviluppo del territorio. Avevo bisogno di capire come fare impresa attraverso un management attento, come gestire una cooperativa con i miei amici in maniera non gerarchica ma interagendo. Come è possibile all'interno di una organizzazione aziendale partire da un approccio più etico, più corretto perchè più attento alle persone che vi lavorano e a quelle che a noi si rivolgono. Devo dire che questo corso mi ha dato le risposte che cercavo".

Silvia è laureata in biologia, gli argomenti della Summer school hanno stimolato la sua curiosità insieme al desiderio di poter creare nel futuro qualcosa di totalmente diverso dal panorama che conosce. Le chiedo che tipo di esperienza è stata questa full immersion nell'Economia civile. "Una vacanza sicuramente no. E' stata una scuola originale perchè insegnamento ed apprendimento sono stati un fatto orizzontale, un dialogo aperto con i docenti e con quello che era la loro competenza e la loro esperienza. Abbiamo approfondito molti temi, non solo
economici, come la prosocialità, la gratuità, la ecosostenibilità, lo sviluppo sostenibile. Temi di cui spesso si sente parlare in maniera assai superficiale".

Ilaria ha 28 anni, laureata, lavora nella cooperazione internazionale. "Ho già una esperienza che tocca questi argomenti, - mi dice - qui ho avuto la possibilità di attuare un approfondimento teorico e di comprendere come lavorare meglio per raggiungere determinati obiettivi. Nel mio lavoro si privilegia la persona rispetto al denaro, ma è anche necessario sapere in che modo bisogna organizzare l'impresa perché sia funzionale ed economicamente indipendente".

"Studio economia - dice Luca, laureando in Economia e commercio - e ho imparato un nuovo modo di leggere i parametri dell'economia attraverso concezioni che non pensavo ne facessero parte. L'inserimento di questioni come la fratellanza, la solidarietà, costituisce un approccio che mette in primo piano il concetto di persona a tutto tondo e non solo problemi inerenti le scelte o il modo di rapportarsi ad alcuni elementi quali il lavoro, il mercato, la produzione.  Sono molto soddisfatto di questa esperienza".

Samantha studia sociologia e ci dà una chiave di lettura del corso molto più ambiziosa. "Non era una esperienza per addetti ai lavori, abbiamo parlato di una cultura nuova che nasce da uno stile di vita. Credo di aver capito che non si può esportare tout court il concetto di economia civile se dietro non vi è uno stile di vita. Creare una nuova economia che superi l'attuale situazione di crisi è una cosa che dobbiamo fare tutti insieme non necessariamente chi ha un'azienda, non necessariamente chi lavora in banca, ma anche chi consuma, anche chi vuole cambiare il rapporto con le cose, si tratta di una cultura nuova. Difficile scardinare i vecchi modi di pensare il rapporto con il denaro ma se riusciamo a spiegare che la relazione positiva con gli altri migliora la vita anche economicamente il più è fatto".

Tutti soddisfatti, anche i professori e da questa esperienza nasce il bisogno di interrogarsi ulteriormente, non ci si può fermare qui.

(luglio 2010 - Maria Silvestrini)

Nessun commento:

Posta un commento

lascia qui il tuo commento...

Visualizzazioni totali